martedì 16 dicembre 2014

LE PRIME TEORIE CLASSICHE:
LA TEORIA DI JAMES-LANGE 


Negli anni 1884-1885, due psicologi di origini diverse, William James e Carl Lange,cercarono entrambi di mettere a tacere ciò che consideravano "teoria del senso comune" rispetto le emozioni ovvero la relazione ormai diffusa che esisteva tra un comportamento ed uno stato d'animo: es. paura-tremore.

Secondo il senso comune verrebbe prima la sensazione e solo successivamente l'aspetto fisiologico ed espressivo dello stato d'animo. Secondo i due psicologi invece, l'emozione è la sensazione di cambiamenti fisiologici. Sebbene entrambi concordassero con quanto detto in precedenza, intendevano meccanismi fisiologici differenti, infatti per James, le basi fisiologiche delle sensazioni erano lo stomaco, il cuore, le espressioni del volto, l'attività motoria e la tensione muscolare, mentre per Lange erano le modificazioni del battito cardiaco e la pressione sanguigna. 



FONTI: 
webi.it//emozione.htm

venerdì 12 dicembre 2014

STUDI SULLE EMOZIONI..


Abbiamo parlato di come le emozioni caratterizzino ogni età della vita del bambino, però non è da sottovalutare il fatto che siano stati condotti a riguardo moltissimi studi ed esperimenti che ci hanno permesso di poter giungere a delle teorie. Perciò di seguito cercheremo di spiegare le principali teorie che ci hanno aiutato ad arrivare a conoscere meglio il soggetto che abbiamo di fronte e quindi di poter aiutare, capire e collaborare con l'utente.

domenica 7 dicembre 2014

SVILUPPO EMOTIVO : 5- 6 ANNI

Tra i 5 e 6 anni di vita, l bambino sviluppa la fase della comprensione delle emozioni. Sviluppa legami molteplici, con più persone affettivamente significative ed hanno luogo molte teorie della mente:  
  • comprensione degli stati emotivi
  • dissimulazione delle emozioni
Il riconoscimento di effettua a seconda degli indici espressivi, cause situazionali ecc.. mentre la dissimulazione viene messa in atto e rafforzata con il passare del tempo per non apparire agli occhi altrui troppo vulnerabili.

FONTI:
www.psicologia.unimib.it/getFile.php/.../9_Sv.emotivo-relazionale.pdf
www.sburover.it/psice/.../sviluppo/Psicologia_dello_sviluppo_03.pdf

sabato 6 dicembre 2014

SVILUPPO EMOTIVO: 4-5 ANNI

All'età di 4 anni il bambino impara a padroneggiare il linguaggio verbale tanto da poter riuscire a discutere le proprie emozioni e quelle altrui, imparando così a rapportarsi e conoscere meglio la persona che si trovano di fronte. Inoltre sviluppano la capacità di capire ciò che avviene nella mente dell'altro e di attribuirgli stati mentali, desideri e pensieri. Da uno studio di Dunn (1987) è emerso come i riferimenti ai sentimenti nel rapporto madre- figlio, tendono a crescere in maniera simile allo sviluppo della verbalizzazione. Questo processo può essere assunto mediante tre fasi : verbalizzazione, riflessione, astrazione.
VERBALIZZAZIONE: Il bambino ha una concezione comportamentale delle emozioni, tende a pensare che ogni persone reagisca in modo simile.
RIFLESSIONE: Il bambino sviluppa una propria teoria della mente grazie alla verbalizzazione
ASTRAZIONE : il bambino impara a comprendere la natura e le cause delle emozioni, perciò capisce che ogni persona può reagire in modo diverso agli eventi.

FONTI:
adriani.org/author/stuff/psicologia_05.pdf

giovedì 20 novembre 2014

A PROPOSITO DEL MONDO SCOPERTO DAI BAMBINI . . .


Ciao a tutti!
Oggi volevo condividere un video significativo realizzato da Save the Children, rispetto le "prime volte" di bambini che iniziano a scoprire il mondo. Inoltre volevo aprire una piccola parentesi rispetto l'importanza dell'educazione. Nel mondo come purtroppo si sa, ci sono moltissimi bambini che non possono permettersi un' educazione adeguata perché poveri, costretti a lavorare ecc...Cerchiamo di non denigrare mai l'educazione ma impariamo a dare sempre il giusto peso, specialmente per creare un futuro migliore.
Vi auguro una buona visione ! A presto,
Marta

venerdì 14 novembre 2014

 SVILUPPO EMOTIVO: 3- 4 ANNI

All'età di 3 anni , il contesto in cui il bambino si trova a far parte comincia ad avere una notevole importanza perché influenza pesantemente le sue emozioni e i suoi stati d'animo. Di conseguenza il bambino comincia a modificare ed adattare i suoi sentimenti in rapporto al contesto, adattandole alle circostanze sociali.
In questo arco temporale il bambino entra nell'età prescolare in cui sviluppa in modo più articolato la verbalizzazione, prendendo atto anche del fatto che esistono pensieri diversi dai suoi che devono essere rispettati. Sviluppa perciò un livello emotivo più profondo che gli permette di arricchire le proprie emozioni e manipolare i sentimenti altrui.
A 4 anni, le emozioni che manifestano sono una risposta appropriata rispetto l'obiettivo da raggiungere e la difficoltà da affrontare.
 FONTI :
www.formazione.unimib.it/data/insegnamenti/5_1125/.../lezione13.ppt

domenica 9 novembre 2014

SVILUPPO EMOTIVO: 2 - 3 ANNI

All'età di 2 anni il bambino affronta la conosciuta fase dell'opposizione all'adulto, in quanto inizia a creare una propria personalità volendo fare tutto da solo senza chiedere aiuto. Perciò si apre la fase dell'autonomia. Utilizza il proprio linguaggio emotivo per spingere gli altri a soddisfare proprie esigenze emotive ed inoltre il suo attaccamento al caregiver inizia a diminuire. In accordo con le regole sociali, dimostra ciò che prova e comincia a "sostituirsi" agli altri, comprendendo le loro emozioni e cercando una soluzione per consolare chi si trova in difficoltà.

FONTI :
www.slideshare.net/carlotognola/lo-sviluppo-emotivo

martedì 28 ottobre 2014

SVILUPPO EMOTIVO : 1-2 ANNI

All'età di un anno il bambino inizia ad esplorare il mondo, a conoscerlo sebbene necessiti comunque di un attaccamento nei confronti del cosiddetto "caregiver" cioè la figura di riferimento. In questa fase della vita inizia lo sviluppo del sé e delle corrispondenti emozioni, come ad esempio l'affetto per se stesso, la vergogna ed incomincia ad elaborare quelle complesse.
Alla fine del primo anno di vita, nei confronti del caregiver, il bambino genera spontanee ed appropriate espressioni facciali di risposta agli stimoli, in particolare la gioia. Questo passaggio che sembra banale e naturale, è fondamentale per poter giungere alla vera e propria comprensione di tutte le emozioni. In questa età non consola chi si trova in difficoltà, ma la capacità di immedesimarsi nelle situazioni di altri, chiamata empatia, verrà raggiunta più avanti.

FONTI :
www.slideshare.net//lo-sviluppo-emotivo

sabato 25 ottobre 2014

SVILUPPO EMOTIVO : 0 - 1 ANN0

Già a 6 mesi il bambino associa alcune emozioni primarie a degli stimoli specifici. Ad esempio la paura viene suscitata quando sente rumori acustici molto forti, oppure quando si trova senza un sostegno o ancora quando qualcuno gli toglie le coperte. Prova piacere quando riceve baci e carezze e rabbia quando lo si costringe a fare determinati movimenti. Inoltre capisce che esiste una distinzione tra un mondo interno e uno esterno. Questa separazione è fondamentale poiché è proprio da questo momento chi inizia la sua vita emotiva. Il piacere o la rabbia sono vere e proprie emozioni perché sono accompagnate da un contenuto cognitivo. A 7 mesi incomincia ad essere consapevole delle proprie risposte emotive e differenzia gioia, paura, rabbia e sorpresa. Dai 9 ai 12 mesi,  sviluppa un profondo rapporto emotivo con chi si prende cura di lui. Inoltre sviluppa una comunicazione intenzionale emotiva e cambi di umore. 

FONTI :
www.sburover.it/psice/.../sviluppo/Psicologia_dello_sviluppo_03.pdf
emotivowww.psicologia.unimib.it/getFile.php/.../9_Sv.emotivo-relazionale.pdf 

venerdì 17 ottobre 2014

ESISTE UNA CLASSIFICCAZIONE DELLE EMOZIONI?

Nel mondo esistono tantissime emozioni, tanto che gli studiosi si sono interrogati sull'esistenza di emozioni primarie o secondarie. Riguardo alle possibili variazioni e mescolanze tra le varie emozioni, i ricercatori continuano a chiedersi se esistano veramente e siano possibili tali distinzioni. Ci si è accorti che in ogni cultura esistono e sono riconosciute, delle espressioni facciali specifiche: PAURA, DISGUSTO, TRISTEZZA, GIOIA, SORPRESA, RABBIA. Il primo tra tutti ad avanzare tale osservazione fu Charles Darwin.
Secondo studi di Robert Plutchik, si sono individuate emozioni PRIMARIE e SECONDARIE.

PRIMARIE:
RABBIA, PAURA
TRISTEZZA, GIOIA
SORPRESA, ATTESA
DISGUSTO, ACCETAZIONE

Dalla combinazione di queste, si arriva ad altre emozioni.
Ad esempio :
GIOIA + ACCETTAZIONE = AMORE
PAURA + SORPRESA = SPAVENTO


SECONDARIE o COMPLESSE:
 ALLEGRIA,
VERGOGNA,
ANSIA,
RASSEGNAZIONE,
GELOSIA,
SPERANZA,
PERDONO,
OFFESA,
NOSTALGIA,
RIMORSO,
DELUSIONE.

FONTI :
www.wikipedia.org

sabato 4 ottobre 2014

IL PIANTO

Il primo vero modo di comunicare del bambino è il PIANTO.
Egli esprime le sue esigenze, sentimenti, attraverso questa forma di comunicazione per attirare l'attenzione dei genitori. Il pianto viene utilizzato dal bambino in varie occasioni, tutte con una valenza diversa a seconda delle sue necessità. Ad esempio il bambino di 6 mesi piange solitamente o perché ha fame, oppure perché vuole essere preso in braccio. I genitori hanno un compito fondamentale che è quello di tradurre i vari messaggi che si celano sotto il pianto.
Questa forma di comunicazione è molto importante perché permette la prima relazione con il mondo esterno. Inoltre, il bambino può capire di essere in grado di chiedere ciò di cui necessita ottenendo una risposta dal mondo esterno e così facendo, rafforza l' AUTOSTIMA.

FONTI :
www.pianetamamma.it

giovedì 25 settembre 2014


IL SORRISO

Nel primo mese di vita il bambino comunica in modo particolare grazie al SORRISO.
Inizialmente, il sorriso è solo una risposta istintiva a volti, sguardi, voci ecc.. successivamente dai 3 mesi fino ai 5, il bambino mantiene il contatto visivo e sorride a tutti non facendo distinzione tra estranei e conoscenti. Dai 6 agli 8 mesi, il bambino accetta il contatto con gli sguardi, dai 9 agli 11 mesi inizia a distinguere tra persone conosciute ed estranei mentre nei 12 mesi, inizia a prendere da solo contatto con gli altri.










sabato 13 settembre 2014

LE EMOZIONI ED IL BAMBINO

Le emozioni si sviluppano già a partire dai primi mesi di vita di un bambino, infatti tre di esse vengono definite innate poiché vengono subito manifestate: PAURA, AMORE ed IRA.
Entro i primi 5 anni di vita, se ne sviluppano altre quali VERGOGNA, ANSIA, GELOSIA ed INVIDIA. Lo sviluppo delle emozioni durante il corso del tempo è fondamentale per il bambino, poiché gli permette di entrare in rapporto con il mondo interno ed esterno e pertanto di comprendere che esiste una differenza tra questi, ma gli permette allo stesso tempo di capire meglio se stesso. Dopo il sesto anno di età, il bambino è capace di mascherare le proprie emozioni mentre dal settimo comincia a capire come controllarle.

FONTI :
www.slideshare.net/carlotognola/lo-sviluppo-emotivo

sabato 6 settembre 2014

QUANDO SI SVILUPPANO LE EMOZIONI?

A scatenare il processo emotivo sono eventi  come degli ostacoli, imprevisti o delle mete desiderate ardentemente che assumono una particolare importanza poiché portano l'ambiente ad essere  in contrasto con i propri interessi e fini. Questi eventi,vengono definiti scatenanti e sono strettamente collegati alle emozioni grazie a schemi evento-emozione che permettono di catalogarli secondo specifici criteri, ma soprattutto di attribuire a ciascuno di essi un tipo di risposta emozionale diversa.

FONTI :
(Bianchi A.,  Di Giovanni P.,Psicologia Oggi, Cuneo, Paravia,2005)

lunedì 1 settembre 2014

CHE COS'E' UN'EMOZIONE?

Un'emozione è comunemente definita come un sentimento molto forte, in realtà è qualcosa di più profondo e complesso. Essa  è definita dagli psicologi come un processo multicomponenziale di interazione con l'ambiente.

COSA SIGNIFICA?

Processo: Un'emozione si manifesta dopo un evento scatenante e può durare per minuti, ore, giorni, mesi in maniera continua o meno, fino a giungere ad una conclusione.

Multicomponenziale: risultato di fenomeni e cambiamenti diversi che non possono essere ridotti in un unico aspetto. Un' emozione è costituita da una sfera cognitiva, biologica e comportamentale.

Di interazione con l'ambiente: Un'emozione ci permette di relazionarci con il mondo circostante, infatti avvisa la nostra coscienza quando si trova di fronte ad eventi rilevanti che meritano di essere trattanti con un'attenzione particolare.

FONTI:
(Bianchi A.,  Di Giovanni P.,Psicologia Oggi, Cuneo, Paravia,2005)
 

venerdì 22 agosto 2014

In questo blog ho deciso di dedicare uno spazio allo sviluppo delle emozioni nei bambini dai 0 ai 6 anni. Le emozioni hanno una storia molto profonda e considerarle come qualcosa di semplice e statico vorrebbe dire cadere in errore. Esse hanno una grande valenza anche per i più piccoli perché permettono loro di entrare in rapporto con le persone e di comunicare. 
Spero che anche voi possiate trovarlo utile ed interessante !
A presto,
Marta