martedì 28 ottobre 2014

SVILUPPO EMOTIVO : 1-2 ANNI

All'età di un anno il bambino inizia ad esplorare il mondo, a conoscerlo sebbene necessiti comunque di un attaccamento nei confronti del cosiddetto "caregiver" cioè la figura di riferimento. In questa fase della vita inizia lo sviluppo del sé e delle corrispondenti emozioni, come ad esempio l'affetto per se stesso, la vergogna ed incomincia ad elaborare quelle complesse.
Alla fine del primo anno di vita, nei confronti del caregiver, il bambino genera spontanee ed appropriate espressioni facciali di risposta agli stimoli, in particolare la gioia. Questo passaggio che sembra banale e naturale, è fondamentale per poter giungere alla vera e propria comprensione di tutte le emozioni. In questa età non consola chi si trova in difficoltà, ma la capacità di immedesimarsi nelle situazioni di altri, chiamata empatia, verrà raggiunta più avanti.

FONTI :
www.slideshare.net//lo-sviluppo-emotivo

sabato 25 ottobre 2014

SVILUPPO EMOTIVO : 0 - 1 ANN0

Già a 6 mesi il bambino associa alcune emozioni primarie a degli stimoli specifici. Ad esempio la paura viene suscitata quando sente rumori acustici molto forti, oppure quando si trova senza un sostegno o ancora quando qualcuno gli toglie le coperte. Prova piacere quando riceve baci e carezze e rabbia quando lo si costringe a fare determinati movimenti. Inoltre capisce che esiste una distinzione tra un mondo interno e uno esterno. Questa separazione è fondamentale poiché è proprio da questo momento chi inizia la sua vita emotiva. Il piacere o la rabbia sono vere e proprie emozioni perché sono accompagnate da un contenuto cognitivo. A 7 mesi incomincia ad essere consapevole delle proprie risposte emotive e differenzia gioia, paura, rabbia e sorpresa. Dai 9 ai 12 mesi,  sviluppa un profondo rapporto emotivo con chi si prende cura di lui. Inoltre sviluppa una comunicazione intenzionale emotiva e cambi di umore. 

FONTI :
www.sburover.it/psice/.../sviluppo/Psicologia_dello_sviluppo_03.pdf
emotivowww.psicologia.unimib.it/getFile.php/.../9_Sv.emotivo-relazionale.pdf 

venerdì 17 ottobre 2014

ESISTE UNA CLASSIFICCAZIONE DELLE EMOZIONI?

Nel mondo esistono tantissime emozioni, tanto che gli studiosi si sono interrogati sull'esistenza di emozioni primarie o secondarie. Riguardo alle possibili variazioni e mescolanze tra le varie emozioni, i ricercatori continuano a chiedersi se esistano veramente e siano possibili tali distinzioni. Ci si è accorti che in ogni cultura esistono e sono riconosciute, delle espressioni facciali specifiche: PAURA, DISGUSTO, TRISTEZZA, GIOIA, SORPRESA, RABBIA. Il primo tra tutti ad avanzare tale osservazione fu Charles Darwin.
Secondo studi di Robert Plutchik, si sono individuate emozioni PRIMARIE e SECONDARIE.

PRIMARIE:
RABBIA, PAURA
TRISTEZZA, GIOIA
SORPRESA, ATTESA
DISGUSTO, ACCETAZIONE

Dalla combinazione di queste, si arriva ad altre emozioni.
Ad esempio :
GIOIA + ACCETTAZIONE = AMORE
PAURA + SORPRESA = SPAVENTO


SECONDARIE o COMPLESSE:
 ALLEGRIA,
VERGOGNA,
ANSIA,
RASSEGNAZIONE,
GELOSIA,
SPERANZA,
PERDONO,
OFFESA,
NOSTALGIA,
RIMORSO,
DELUSIONE.

FONTI :
www.wikipedia.org

sabato 4 ottobre 2014

IL PIANTO

Il primo vero modo di comunicare del bambino è il PIANTO.
Egli esprime le sue esigenze, sentimenti, attraverso questa forma di comunicazione per attirare l'attenzione dei genitori. Il pianto viene utilizzato dal bambino in varie occasioni, tutte con una valenza diversa a seconda delle sue necessità. Ad esempio il bambino di 6 mesi piange solitamente o perché ha fame, oppure perché vuole essere preso in braccio. I genitori hanno un compito fondamentale che è quello di tradurre i vari messaggi che si celano sotto il pianto.
Questa forma di comunicazione è molto importante perché permette la prima relazione con il mondo esterno. Inoltre, il bambino può capire di essere in grado di chiedere ciò di cui necessita ottenendo una risposta dal mondo esterno e così facendo, rafforza l' AUTOSTIMA.

FONTI :
www.pianetamamma.it